Una settimana in Marocco: il mio viaggio on the road!

Cosa vedere in una settimana in Marocco, dalle dune del deserto del Sahara ai vicoli della città blu Chefchaouen, dalla caotica Marrakech alla medina di Fez: ecco i miei consigli per un roadtrip epico.

Il Marocco? Perché andare una settimana in Marocco? Non ha senso andarci, è una meta sdoganata ormai – mi dicevo – è alla portata di tutti, sarà piena di turisti e sicuramente ci sarà una forte influenza occidentale e io sono stanca dell’Europa. 

Dopo il mio ultimo viaggio a Varsavia avevo perso l’entusiasmo di partire, non mi stupivo più di ciò che vedevo e finivo per ritrovarmi nell’ennesima Gran Via di una città Europea con gli stessi negozi di Via del Corso. 

Volevo uno shock culturale, volevo la sensazione di uscire dall’aeroporto e respirare un’altra aria, altri odori, profumi, persone…

E così (un po’ controvoglia) e trascinata da un’amica ho deciso di partire per una settimana in Marocco. Ed eccovi qui tutti i miei consigli per un roadtrip epico.

Roma ore 6.20, una stazione deserta, una valigia e un treno che mi aspetta. Tutte le partenze più importanti le ho fatte da qui, sarà per forza un bel viaggio pensai.

Bologna, Aeroporto G. Marconi ore 11.55, colazione veloce, litigo con una barista – perfetto – e così, ancora più nervosa, decido di imbarcarmi. Finalmente si parte a bordo di Royal Air Maroc, inizia il mio shock culturale: il giornale di bordo arabo, il personale col velo, l’odore di pietanze speziate…

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Casablanca (Giorno 1)

Aeroporto di Casablanca-Muhammad V.  Ad aspettarci c’è il nostro driver marocchino Abdul, fulcro dell’intero viaggio: un uomo un po’ goffo che parlava solo arabo, nato e cresciuto in un paese remoto del Marocco, sembrava vivesse in mondo tutto suo. Saliamo sul suo pulmino un po’ anni ’90 e ci dirigiamo verso il centro città imbottigliandoci nel peggior traffico che abbia mai visto: lavori in corso ovunque, nessuno che rispetta la segnaletica, macchine d’epoca si affiancano a fuoristrada di lusso. Siamo in un delirio, è la città dei contrasti.

Casablanca è la più grande città del Marocco ed è il principale centro economico del Paese, conta quasi 4 milioni di abitanti (due volte Roma per intenderci) e tutte le guide la sconsigliano come meta turistica perché non c’è un granché da vedere, ma se avete la possibilità di poterci passare anche un solo pomeriggio ne vale la pena. 

Direzione Moschea di Hassan II, per dimensioni è la moschea più grande del Marocco ed tra le più grandi al mondo (una delle poche che si può visitare all’interno), è situata su una lingua di terra a ridosso dell’Oceano Atlantico e l’impatto quando la si vede è fortissimo. Arrivati, di fronte a noi un piazzale immenso (90.000 m²) che abbraccia l’intera moschea. La brezza dell’oceano, il tramonto, il sottofondo dei gabbiani e le donne con il burqa sedute sotto gli immensi archi all’entrata fanno da cornice a questo edificio imponente.

Glowing Sunset Of The Hassan Ii Mosque

Cose da vedere: Moschea di Hassan II, Cattedrale del Sacro Cuore, Mohammed V Square.

Durata del Viaggio: Casablanca > Meknès circa 3 ore di viaggio, con il nostro autista anche 5 (244 km).

 

Meknes e Moulay Idriss (Giorno 2)

La medina di Meknes è pazzesca, sembra di fare un giro in un’altra epoca, non a caso è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Finalmente arriviamo nel cuore pulsante della medina: Place el-HedimI commercianti preparano i loro banchetti alle prime luci tiepide del giorno.

In Marocco ho notato che le città iniziano a popolarsi tardi, i ritmi sono lenti, la mattina presto le strade sono deserte e fredde. Quando il sole sorge la temperatura è ancora bassa, e le giornate (nel periodo in cui sono stata io dicembre/gennaio) sono scandite dall’alternarsi delle stagioni: si passa dal nostro inverno ad un estate inoltrata in poche ore.

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Cose da vedere: Bab Mansour, la porta simbolo della città; Mausoleo di Moulay Ismail ibn Sharif; Ingresso del Palazzo Reale; Place de L’lstiglad.

Durata del Viaggio: Meknes > Moulay Idriss 44 minuti di auto (30,4 km).

Moulay Idriss si sviluppa su due colline ai piedi del monte Zerhoun, è una pittoresca cittadina che fino al 2005 era accessibile solo ai musulmani.

Marocco 36Arrivati all’entrata della città ci perdiamo per le sue stradine; è incredibile siamo gli unici turisti. Ci perdiamo nei vicoletti gremiti di gente: bambini che corrono con delle galline vive in mano, commercianti che cercano di venderci del cibo, molte donne abbassano gli occhi ed evitano i nostri sguardi.

Arrivati nella piazza principale, ci assale una “guida” marocchina (parentesi, in Marocco le guide si improvvisano “guide”, molte lo fanno solo per racimolare qualche soldo… se volete qualcuno di serio rivolgetevi a delle agenzia locali o italiane, se volte qualcuno che vi guidi tra i labirinti delle medine direi che sono anche utili).

Accettiamo e ci lasciamo guidare fino in cima alla città; una sosta per assaggiare il pane marocchino appena sfornato ed eccoci qui in cima a Zerhoun: una vista magnifica con le casette arroccate in mezzo alla natura incontaminata.

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Cose da vedere: Volubilis, Zerhoun.

Durata del Viaggio: Moulay Idriss > Chefchaouen 2,57 h (169 km).

 

Chefchaouen (Giorno 3)

Chefchaouen, la città blu. Era da tanto che volevo vederla, e mi ha dato l’impressione di non essere più in Marocco ma in Grecia: le casette bianche e blu si alternano a fiori variopinti, panchine colorate, ogni angolo sembra una cartolina e un posto perfetto per scattare. Pur essendo decisamente turistica e non è di passaggio negli itinerari on the road ma dovete assolutamente andarci.

Marocco 91Img 20181230 Wa0060Lrm Export 45975997531002 20190216 133051115Cosa vedere: Ras Al Ma, Place Outa El Hamam, Bab El Sor.

Durata del Viaggio: Chefchaouen > Fèz 3,31 h (202 km).

 

Fes (Giorno 4)

Oh Fèz, mi sono innamorata di te. Sei in assoluto la città che più mi è rimasta nel cuore. Fèz è il vero Marocco ragazzi! Siamo nella capitale imperiale, è! 

La sua medina è un labirinto vero, se entrate vi perderete di sicuro tra i suoi souk; niente a che vedere con le altre medine marocchine. La guida del posto ci ha raccontato che conta più di mille stradine e che il postino della città deve essere obbligatoriamente nato all’interno perché deve essere in grado di orientarsi. Perdersi tra le sue vie impossibili è magnifico, lasciatevi portare dalla curiosità, dai colori e dagli odori. C’è chi vende spezie e farina, chi lavora il ferro o fabbrica tessuti lavorati a mano, chi vende cibo da strada (di tutti i tipi), macellai che affilano coltelli e gatti a pochi metri pronti ad accogliere scarti di carne di cammello. C’è la vita vera, non un’accozzaglia per turisti. E io sono qui, un puntino in mezzo a queste migliaia di persone eppure mi sembra di essere al centro del mondo.

Visitate gli iconici Chaouwara Tanneries,  le fosse dove lavorano le pelli usando lo stesso metodo da più di mille anni. Non potete accedervi direttamente, l’unico modo per vederle è salire sul tetto di uno dei negozi circostanti. All’entrata vi daranno della menta profumata da mettere sotto il naso perché c’è un odore insopportabile.

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Cose da vedere: a Medersa Bou Inania, scuola coranica del XIV secolo; il Museo Nejjarine,il Museo Batha, la Moschea Karaouine;  l’Università, che si dice essere la più antica del mondo (l’ingresso è comunque vietato a chi non professa la fede musulmana), Chaouwara Tanneries.

Durata del Viaggio: Fez > Merzouga/Sahara 7 h (462 km).

 

Merzouga – Sahara (Giorno 5)

Sulla rotta del deserto del Sahara e di fronte a me il nulla, solo steppa e un tramonto mozzafiato.

Continuiamo il viaggio a bordo del nostro autobus mezzo sgangherato con quest’autista marocchino che si rifiuta di usare il navigatore (non sa nemmeno cosa sia, vuole fermarsi e chiedere indicazioni alla gente). Siamo passati per villaggi sperduti dove spesso non c’era acqua calda, né scarichi nelle toilette ma solo dei secchi; quando scendiamo la gente ci guarda con sospetto, le strade sono piene di “botteghe” alcune con carcasse di animali fuori in bella vista (agnelli o polli) che prendono e ti cucinano al momento. I paesaggi cambiano di continuo e mai mi sarei aspettata tutto questo. 

Il programma è arrivare al campo Sandfish auberge, prendere i cammelli e partire al tramonto alla volta di un campo in mezzo al deserto, programma che non riusciamo a rispettare perché ci siamo persi a causa del nostro autista. Finalmente arriviamo, buio pesto, un freddo assurdo e poche torce…i beduini litigano con il nostro autista, ci caricano su un altro pulmino alquanto folcloristico per percorrere 10 km su un percorso sterrato. Eravamo convinti di non poter fare più la cammellata, ma inaspettatamente ci fermiamo, scendiamo ed eccoci qui… davanti a noi “sua maestà” il Sahara in tutta la sua imponenza.

C’è un quantitativo di stelle che non ho mai visto in tutta la mia vita e i cammelli accovacciati che dormono tra le dune, non ci posso credere. Mi incappuccio, monto un po’ impaurita e iniziano i 40 minuti di cammellata in cui restiamo tutti in silenzio a contemplare la pace del Sahara. I beduini ci guidano nel buio e nel nulla più assoluto, intorno a noi solo sabbia…siamo sulle cime delle dune e il nostro cammino sembra alla volta delle stelle: sono così tante e così vicine e sembra di poterle toccare e io (come credo tutti nonostante gli imprevisti) sono infinitamente felice perché sento che sono esattamente dove devo essere.

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Cose da fare: Giro in jeep, Cammellata, bere il thè con i beduini.

Durata del Viaggio: Sahara > Ait Ben Haddou 5 ore (397 km).

 

Ait Ben Haddou (Giorno 6)

Ait-Ben-Haddou è nata come città fortificata, o ksar, lungo la rotta carovaniera tra il deserto del Sahara e l’attuale città di Marrakech.

Si tratta di una città interamente fatta di paglia e fango. Scenario di svariati film celebri (il Gladiatore, il tè nel deserto, l’ultima tentazione di Cristo, Lawrence d’Arabia, ecc.) e serie tv (game of thrones). Vi darà l’impressione di tornare indietro nel tempo. Noi ci siamo fermati a bere del tè marocchino in un kasbas che aveva una terrazza stupenda.

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Durata del Viaggio: Ait Ben Haddou > Marrakesh 3,33 h (184km).

 

Marrakesh (Giorno 7)

Marrakesh è la città più turistica di tutto il Marocco, ma mantiene una forte identità culturale.

Se andate in Marocco e visitate solo Marrakesh, allora non avrete visto il vero Marocco, ci sono più turisti che locali, ma sarà un esperienza unica perdersi tra i suoi souk gremiti di ristoranti, negozi, riad e bancarelle e finirete per fare shopping (preparatevi a contrattare per qualsiasi cosa, anche per una calamita).

Quello che più mi ha colpito è stato passeggiare per l’enorme piazza centrale Jemaa el-Fnaa, un’esperienza unica: chiromanti, incantatori di serpenti, ballerini, rulli di tamburo: caotica e accattivante. Non potete scattare foto a nulla, vi chiederanno soldi anche per l’aria che respirate, non vi innervosite e cercate di essere diplomatici.

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Sono tornata in Italia con la febbre a 40 per quanto non mi sono fermata e c’era il rischio che non riuscissi a ripartire.

Disavventure a parte il Marocco è un posto stupendo, non c’è fuso orario diverso, sono circa 4 ore di volo dall’Italia e se avete anche solo 7 giorni avrete la possibilità di vistare gran parte dei posti.

Se avete più tempo potete  perdervi anche tra le Atlas mountains, le Gole di Dades, la foresta dei Cedri e – perché no – fare un po di surf ad Agadir.

Bon voyage ragazzi e drive safe!