Ahimè oggi lasceremo il lago Inle… ci dispiace moltissimo, avremmo voluto passare lì ancora almeno ancora due giorni. Oggi va così, ci consoleremo con ben 8 mila statue di Buddha! 🙂
Ci svegliamo presto per preparare le valigie e per fare il tutto con calma prima delle 9:00, ora di incontro con l’autista che due giorni fa ci ha portato dall’aeroporto di Heho all’hotel.
Prima tappa ci fermiamo a visitare un mercato locale dove vengono vendute cibarie di tutti i generi, compreso carne e pesce, vengono anche preparate le colazioni ed i pranzi.
Attraversiamo vari villaggi e coltivazioni dove scattiamo bellissime foto, vediamo i contadini intenti ad arare la terra, bestiame sparso per i campi e splendide distese di coltivazioni… ad un certo punto vediamo un bacino d’acqua così chiedo all’autista di fermarsi e vediamo i bambini che si divertono giocando con l’acqua mentre le donne lavano i panni. Vediamo anche dei contadini delle tribù Pao con il loro caratteristico costume nero.
Dopo quasi due ore di auto arriviamo a Pindaya, paghiamo una tassa di entrata pari a 2 dollari e subito dopo ci fermiamo davanti ad un mercato al coperto dove facciamo un breve giretto per poi raggiungiamo le grotte di Pindaya, il Shwe Oo Min Pagoda; percorriamo pochi scalini, circa 140, questo perché l’autista ci porta fino a dove può arrivare l’auto e ci fa risparmiare una lunga scalinata (per chi vuole evitare anche gli ultimi scalini c’è l’ascensore).
Paghiamo il biglietto di 3000 Kyat ciascuno pari a circa 2,20 euro e subito di fronte a noi l’ingresso dove già si vedono una infinità di statue. Ad oggi si dice che qui c’è ne siano più di 8.000 e quella più vecchia risale all’anno 1773. Passiamo più di un’ora tra le statue, molte anche donate dall’estero.
Uscendo notiamo dei piccoli monaci che ci guardano e scattiamo a loro delle foto che dopo ci chiedono di guardare nel display e, quando le vedono, ridono come matti e si prendono in giro.
Torniamo in auto e ci fermiamo in una fabbrica di ombrelli dove una simpatica signora ci mostra quello più grande presente nella sua boutique: ne approfittiamo anche per acquistarne qualcuno.
L’autista ci chiede se vogliamo fermarci per pranzare o qualche snack ma noi decidiamo di proseguire così passiamo attraverso vari villaggi dove osserviamo la vita locale e dopo circa una ora e mezza arriviamo a Kalaw, bellissima cittadina a 1300 metri con favolosi panorami e famosa per essere la mecca del trekking.
Arriviamo in hotel, al Dream Villa, qui il nostro autista ci da appuntamento a domani mattina alle ore 9:00 così chiediamo alla reception una mappa del posto e chiediamo qualche consiglio per qualche ristorante per la cena.
Messi giù i bagagli in camera completamente costruita in legno, decidiamo di raggiungere subito a piedi (è vicinissimo) il mercato locale prima però passando per il tempio in centro città, il Aung Chan Tha Zedi, tutto luccicante color oro ed argento, che troviamo più bello da fuori che da dentro.
Il mercato locale vende prevalentemente frutta e verdura coltivata nei paraggi, ma anche altri articoli come ad esempio liquori e vino del lago Inle, attrezzatura per il trekking e tanto altro. Tutta questa frutta ci invoglia a comprare banane, noccioline ed un frutto locale che non ricordo il nome, comunque simile al mandarino sia per forma che per sapore; qui colgo l’occasione per acquistare il the verde promesso alla mia amica Fabiana.
Alle 17:30 il mercato incomincia a chiudere così facciamo ancora una passeggiata; decidiamo di cenare presto in quanto non abbiamo pranzato ed ora la fame si fa sentire. Arriviamo in un ristorante a conduzione familiare, ad accoglierci una ragazza e subito dopo una gentilissima signora sorridente: entriamo e notiamo tantissime foto di Aung San Suu Kyi appese, un bel caminetto… sembra di essere in una casa! Questa sera lasciamo stare noodles e riso e ci gustiamo una ottima carne di manzo accompagnata da un mix di verdure poi breve passeggiata nei paraggi, breve soprattutto per il fatto che è poco illuminato e la torcia l’abbiamo dimenticata in camera.
Ci sediamo fuori sulle panchine dell’hotel a godere ancora un po’ questo clima stupendo che troviamo a Kalaw con poca umidità ed un leggero venticello poi, bevendo un the in camera, segno le ultime parole nonché le mie ultime impressioni sulla giornata di oggi sul mio quadernino di viaggio e si conclude anche il sesto giorno in Birmania.