Lavorare e viaggiare in Australia: intervista ad Alessia

Molti italiani e cittadini di altre nazioni vorrebbero, soprattutto in giovane età, lavorare e viaggiare in Australia. Non è così difficile col Working Holiday Visa… basta avere coraggio e tanta buona volontà!

Brisbane, Australia

Ho deciso di fare questa intervista a mia sorella Alessia sulla sua esperienza di viaggio durato circa 7 mesi per lavorare e viaggiare in Australia (leggi qui la parte più divertente).

Ho pensato che, essendo stato un viaggio non solo di piacere ma anche con una esperienza lavorativa, possa servire a tanti ragazzi che ci stanno leggendo e che forse stanno pensando a una esperienza del genere… Bene, incominciamo con le domande!

1) Alessia, cosa ti ha spinto a scegliere di lavorare e viaggiare in Australia?

L’Australia, quando decisi di andarci io nel 2011 (ma anche adesso, mi dicono…) era una delle poche mete extra-europee di cultura anglosassone ad ammettere lavoratori con un visto per lavorare ottenibile in modo facile, economico e sicuro tramite il consolato australiano presente nella propria nazione. Il Working Holiday Visa permette infatti ai ragazzi tra i 18 e i 31 anni di partire per la terra dei canguri senza avere già un lavoro in loco e con una garanzia (non sempre verificata dallo Stato ospitante) di soli 3.000 $ australiani.
outback australianoCose burocratiche a parte, credo che ripeterei 1000 volte la mia scelta se potessi… il motivo? Come mi immaginavo prima di partire, in Australia sono riuscita ad entrare a contatto con la Natura vera, sia nell’entroterra (l’outback australiano) che sulla costa e nell’oceano.

Prima parliamo dal punto di vista lavorativo…

2) Prima di partire per ottenere il visto per lavoro come ti sei organizzata? Quali sono i siti o le agenzie contattate per trovare lavoro?

Forse è un bene, forse no per chi legge: sono partita dis-organizzata. Mi sono documentata molto, quello sì, ma proprio per le letture che avevo fatto su forum, social network e siti web (molto importante GumTree per la mia esperienza) e per le parole di conforto che avevo sentito da miei conoscenti più o meno intimi sono partita senza un lavoro e senza un’agenzia di riferimento.
Non aspiravo a nulla di che, lavori umili e di poca lungimiranza… mi bastava raccogliere qualche fondo per viaggiare alla fine della mia esperienza il più a lungo possibile!
Se si vuole essere più diligenti di me forse questo network può essere d’aiuto: Just Australia 🙂

3) Che tipi di lavori hai fatto?

Umili, come dicevo prima:

  1. Servitrice di acqua in un ristorante 3 stelle (di acqua, non vino per carità… le bottiglie della cantina costavano anche 20.000 $ australiani o più, ci avrei rimesso anche le mutande se qualcosa fosse andato storto
  2. Cuoca di pollame in un fast food portoghese gestito da una coppia (fijiana lei e indiano lui)… non mi hanno vista a lungo qui, scrivetemi in privato per chiarimenti…
  3. Apparecchiatrice della sala eventi del ristorante del punto 1. dove poi ho fatto “carriera” aiutando la mia superiore nell’organizzazione di cene aziendali, cocktail party e… matrimoni! Ho anche steso un bel po’ di veli nei giorni top :p
  4. Cameriera non pagata in un ristorante indiano
  5. Cameriera in un ristorante italiano per le colazioni… anche se servire uova e bacon con latte o cappuccini come accompagnamento mi toglieva ogni appetito…

il tutto in: 4/5 mesi circa

4) Dal punto di vista economico cosa ci puoi raccontare? Intendo dire le modalità di pagamento degli stipendi, degli affitti e il costo della vita rapportato alle paghe…

Brisbane, vista dall'appartamentoBeh, se in Australia si lavora si vive bene, anche solo facendo lavoretti come i miei… non si stenta ad arrivare a fine mese!
Gli stipendi sono pagati settimanalmente e anche per gli affitti c’è la stessa periodicità. Prendevo 20 $/h per fare la cameriera e mi bastava lavorare 4 h per ripagare l’affitto settimanale (vivevo in una doppia, in un appartamento da 6 persone ma mi trovavo a Brisbane, nel pieno centro della città!).

Ora parliamo del viaggio in giro per l’Australia che hai fatto dopo i mesi di lavoro…

5) Che giro hai fatto? Quanto è durato? Che mezzi hai usato?

Ho messo nel mio primo articolo sull’Australia di questo sito l’itinerario, guarda qui: Viaggio on the road Australia Alessia.
Ford FalconI mezzi che ho usato sono 2, senza contare le varie gite/escursioni anche in mare:

  1. una Ford Falcon (in Italia chiamata Ford Escort) del 1986 di mia proprietà (per pochissimi mesi, fino all’abbandono prima di entrare nel deserto)
  2. un CamperVan noleggiato a una cifra importante ma che almeno mi faceva dormire notti tranquille senza la paura di rimanere a piedi d’un tratto!!!

Il viaggio – rigorosamente on-the-road come piace a me – è durato circa 2 mesi, forse qualcosina in più.

6) Dal punto di vista “città” quale ti è piaciuta di più e perché?

In poche parole: Melbourne, perché tra le tante era quella che mi è sembrata più a misura d’uomo, come piace a me.

7) Dal punto di vista “natura e paesaggi” quale ti ha dato più emozione?

barriera corallina AustraliaAnche qui vado a colpo sicuro: la Great Barrier Reef… come dimenticare quella escursione in nave con avvistamenti di balene e i delfini ogni 5 minuti e poi, arrivati alla barriera, quell’azzurro dell’acqua e quell’insieme di coralli e pesci dai mille colori? Io non ci riesco proprio!

8) L’esperienza più adrenalinica o, se non proprio adrenalinica, quella più particolare che hai fatto quale è stata?

tramonto in AustraliaPiù che adrenalinica, direi emozionante. Nelle Blue Mountains ho fatto una camminata fuori sentiero di circa un’ora per arrivare in un punto in cui sapevo di poter vedere bene il tramonto (suggerimento di un indigeno del luogo!). Ebbene, uno stupore unico: piovigginava e poco prima del tramonto è comparso l’arcobaleno che si chiudeva quasi a cerchio dietro il cucuzzolo della montagna, poi il sole che col suo rosso fuoco si nasconde dietro le montagne dall’altro lato e la foresta di eucalipti che diventa blu, blu dico! Si tratta di un fenomeno dovuto agli oli che emette la pianta, visibili solo alla luce del tramontar del sole… spettacolo è la parola giusta per descriverlo!!!

9) E l’esperienza che ti penti di non aver fatto? Per quale motivo non hai potuto farla? Questione economica o di tempo o altro?

Mi pento di non aver viaggiato anche nei molti stati vicini come la Nuova Zelanda o la Nuova Caledonia… e di non essere stata in Tasmania. Ho preferito girare la parte continentale e concentrarmi su quella.

10) Ma non parliamo solo di cose belle: di sicuro qualcosa non ti è piaciuto o, meglio, ti aspettavi di più…

Non mi è piaciuto il poco rispetto delle persone (non solo turisti) per gli animali. Chi ha viaggiato su strada lo sa: molto spesso al calar del sole, sulle strade fuori città, il rischio di investire un animale è elevato… e le persone di certo non si fermano a soccorrere gli animali feriti nel mezzo del nulla. Mi è dispiaciuto molto vedere le strade ricoperte di canguri, wombat o altri animali che escono per mangiare al tramonto e vengono travolti dalle vetture in transito. Una sera mi sono messa addirittura a piangere per quanti ne ho visti, non ci credevo.

11) L’Australia è famosa anche per gli animali endemici… sono curiosa di sapere quelli che hai incontrato e quello che ti ha affascinato, intenerito di più…

Koala AustraliaHo avuto la fortuna di vedere i koala, non solo in cattività. Oltre a questi anche i canguri, i wombat, gli emu e molti altri. I koala mi hanno colpito più di tutti con la loro lentezza e tenerezza (solo all’apparenza, attenzione sono cattivi!).

12) Il piatto locale più squisito che hai provato in Australia? E quello peggiore?

Piatti locali? Ce ne sono ben pochi davvero locali. Posso dire di aver mangiato carne di canguro, era buona ma non particolarissima.
Potrei invece definire peggiore solo una serie di abbinamenti come uova e frutta oppure carne e marmellata… per il resto English food bene o male…

13) Sei cambiata dopo questa lunga esperienza?

Sì, direi di sì. Ho imparato a cavarmela e ad adattarmi. Vivere all’avventura e per 2 mesi in 12mq max.con 2 ragazzi mi ha portato a questo… a non pretendere molto più di quel che ho.