Il viaggio secondo me: manifesto del viaggiatore solitario

Come mio primo articolo su questo sito, voglio spiegare cosa significa per me viaggiare. Credo sia una premessa necessaria per comprendere fino in fondo i racconti dei miei viaggi (se mai avrò finalmente tempo per scriverli 😀 ).

Alcuni aspetti dell’argomento sono già stati trattati in questo articolo sulla comfort-zone dove mi trovo completamente d’accordo su tutto con Alessia, da leggere assolutamente!

manifesto-viaggiatore

Quello che scrivo qui fa solamente parte delle mie considerazioni personali: sono quindi pensieri che valgono per me, se ti trovi assolutamente in disaccordo su qualcosa scrivilo nei commenti, ne possiamo discutere! Se invece pensi le mie stesse cose fammelo sapere sempre nei commenti! Mi piace confrontarmi e discutere con le altre persone.

Io divido le persone che viaggiano in 2 categorie: i turisti e i viaggiatori. Sarò sincero… provo un po’ disprezzo i primi anche se sono consapevole che non è giusto e che ognuno deve essere libero di fare quello che vuole e come vuole, compreso il modo di viaggiare.

Cosa rende una persona un turista o un viaggiatore ? Credo si possa riassumere con questo elenco puntato:

 

Un turista

  • Fa uso di agenzie per organizzare i suoi viaggi;
  • Spesso sceglie mete ideali per riposarsi / fare vacanza e rilassarsi;
  • Organizza tutto prima di partire;
  • Se italiano, va a mangiare nei ristorante italiani;
  • Va a visitare sempre i soliti luoghi / posti che già altri milioni di turisti hanno visitato;
  • Non parla o interagisce con i locali;
  • Predilige la comodità e la sicurezza all’avventura.

 

Un viaggiatore

  • Organizza il viaggio da solo, senza intermediari;
  • È sempre alla ricerca di nuove mete, possibilmente non turistiche;
  • Cerca di organizzare il meno possibile;
  • Mentre viaggia si lascia trascinare dal flusso di eventi e intraprende strade/attività insolite che capitano;
  • Cerca di mangiare nei posti dove vanno i locali;
  • Si sforza di scoprire posti nuovi, luoghi “suoi”;
  • Interagisce il più possibile con i locali, sforzandosi di imparare un minimo di lingua e costumi;
  • Predilige l’avventura e l’inaspettato alla sicurezza e comodità;
  • Preferisce viaggi “low-cost” (perché a forza di viaggiare e lavorare poco è squattrinato :D)

Io mi sento un viaggiatore, mi sento assolutamente un viaggiatore! Il mio viaggio perfetto è in solitaria, a piedi, facendo l’autostop o utilizzando i mezzi pubblici e dormendo a casa di locali (anche conosciuti durante il viaggio) con cui poter condividerne l’esperienza.

Adoro immergermi completamente nell’avventura del viaggio, lasciarmi trascinare da quello che succede, non organizzare nulla rischiando di non avere un tetto sotto cui dormire ma lasciando aperte milioni di possibilità e di eventi che possono succedere. Adoro anche non avere mete prestabilite o visite organizzate ma vagare a caso e vedere posti che altrimenti non avrei mai potuto scoprire. Infine, adoro perdermi!

Per me quindi il viaggio assume un significato abbastanza profondo: è crescita personale, esplorazione, conoscere nuove persone ed ascoltare le loro storie, incontrare culture diverse dalla mia con cui confrontarmi, raccontare la mia di storia, “mettermi alla prova” e riflettere su tutto quello che mi succede.

Sono un vagabondo e viaggiando in questo modo ho la possibilità di soddisfare quella necessità di abbandono totale che sento dentro.

Come quella volta che sono andato alle terme libere di Bormio (Pozza di Leonardo) insieme al mio cane e ad un amico, bivaccando nei boschi.